“Cervello fragile degli adolescenti” Resoconto della conferenza dell’ 11 Ottobre 2018

Il Cervello fragile degli adolescentiLo stile di vita che seguiamo influisce sul nostro cervello. Questo è il filo rosso che ha seguito l’interessante conferenza di giovedì 11 ottobre organizzata dall’Associazione Genitori Atena all’interno del festival di Bergamoscienza, che ha visto la partecipazione di molti studenti delle scuole bergamasche. Introdotto da Carlo Saffioti, psichiatra e socio fondatore dell’associazione, e da Emi Bondi, direttore dell’unità struttura complessa psichiatrica 1 – ASST Papa Giovanni XXIII, il relatore Giovanni Biggio, professore ordinario di neuropsicofarmacologia dell’Università di Cagliari, ha spiegato il funzionamento del cervello, sottolineandone le modalità di sviluppo e mostrando come i nostri comportamenti possano modificarlo.

In particolare si è sottolineata la fragilità del cervello nell’età adolescenziale, in cui il funzionamento della parte emotiva (sistema limbico) ha spesso il sopravvento su quello della parte deputata alle scelte e alle conseguenze delle nostre azioni (parte prefrontale), ancora in fase di cambiamento durante l’adolescenza.
Come aiutare i ragazzi in questa fase di “passaggio”?
Il professore ha sottolineato moltissimo l’importanza della presenza attiva e attenta dei genitori, che svolgono fin da subito per il figlio una funzione di condivisione affettiva e relazionale fondamentale per lo sviluppo, anche cerebrale.

Il Cervello fragile degli adolescentiIl professore ha fatto riflettere i ragazzi su quanto le scelte di oggi influiscano sulla loro condizione futura anche in termini di predisposizione a certi comportamenti e danneggiamenti del cervello.
A fianco della riflessione sul tema delle sostanze (fumo, alcol, cannabis) e sulla responsabilità del comportamento materno (riferito alle conseguenze dell’assunzione di alcol e fumo durante la gravidanza), si è sottolineato quanto l’uso delle tecnologie debba essere gestito al meglio, per evitare che la loro grande utilità venga superata dai danni che possono creare, soprattutto in termini di diminuzione di contatto sociale con conseguenze sul funzionamento del cervello.

Il cervello, ha concluso il professore, è un organo affascinante e ancora molto sconosciuto: dobbiamo averne cura!