I comportamenti individuali nei riguardi della salute, siano essi in relazione al cibo, al fumo, all’assunzione di sostanze stupefacenti, hanno una loro storia e un loro sviluppo.

Ciascuna età esercita un’influenza sull’età seguente sviluppando e plasmando atteggiamenti e conoscenze. Così, molto tempo prima che gli individui diventino, per esempio, fumatori abituali o dipendenti da sostanze, vi è un periodo durante il quale prendono forma opinioni, conoscenze ed idee relative a comportamenti che possono nuocere alla salute e al benessere. Questo può anche definirsi periodo di latenza.

Ricerche significative dimostrano che le opinioni e i valori che concorrono a determinare i comportamenti si formano nei primi anni dell’infanzia e si sviluppano nella preadolescenza, sono legati ai modelli adulti, sono influenzati dai mass-media e dal contesto sociale di appartenenza e che gli atteggiamenti e le scelte iniziano a consolidarsi in modo particolare nell’adolescenza.

Appare quindi ragionevole voler aiutare i ragazzi a scoprire quali possibilità di scelta si aprono davanti a loro in termini di comportamenti per la salute, quando i loro atteggiamenti e le loro conoscenze si stanno formando piuttosto che quando questi stanno ormai radicandosi o si sono già strutturati.

La scoperta di se stessi è un complesso processo che avviene senza che ci sia consapevolezza della sua importanza, per questo è fondamentale, per chi si occupa di educazione e di prevenzione primaria del disagio giovanile, come la nostra Associazione, aiutare i ragazzi ad analizzare ciò che essi sanno e pensano di se stessi, portandoli a riconoscere ed apprezzare le loro qualità individuali, ma anche a riflettere sui comportamenti a rischio, sul significato di far parte di un gruppo, in cui la sottile linea di demarcazione tra omologazione e autodeterminazione spesso viene cancellata dai bisogni di riconoscimento e appartenenza.

Porsi in un’ottica preventiva significa, quindi, tentare di prendere in considerazione i problemi riguardanti la salute all’interno di un percorso educativo precoce, operando non solo sui ragazzi ma sul sistema familiare, scolastico, extrascolastico per creare sinergie di azioni e condivisione di intentì e di obiettivi non solo centrati a trasformare una situazione negativa già consolidata, ma piuttosto a far sì che a quella situazione non si debba giungere.

La scuola è il luogo dove gli studenti quotidianamente sperimentano processi di apprendimento vivendo straordinarie opportunità di crescita intellettuale, di maturazione, di acquisizione di consapevolezza critica e di responsabilità. Gli studenti sono anche esposti alle difficoltà, alle fatiche, agli errori e agli insuccessi momentanei che ne costituiscono l’inevitabile bagaglio esperienziale.

Pertanto, la qualità delle relazioni, il clima e le diverse modalità con cui si vive la scuola, oltre all’ambiente sociale di riferimento, influenzano, più o meno direttamente, la qualità della vita, la percezione del benessere e della salute, l’autostima, la visione che l’individuo ha di sé, la soddisfazione per la propria vita e le relazioni sociali, soprattutto con i coetanei.

Il rischio della dipendenza, quindi, può diventare un elemento destabilizzante precoce che si inserisce in una fase di maturazione cruciale, il cui armonioso sviluppo può essere frenato o distorto, facendo fallire il percorso educativo e di crescita personale.

La nostra attenzione è quella di portare i ragazzi a prendere in considerazione tipi di comportamenti alternativi, in un’età abbastanza precoce così da poterli utilizzare per le scelte e le decisioni riguardanti la salute che essi dovranno affrontare:

  • aiutarli nel lungo e complesso processo di riconoscere le loro emozioni e i pensieri ad esse collegati nella costruzione del concetto di sé e dell’autostima
  • dare corrette informazioni, adeguate all’età, sulle caratteristiche dei medicinali, delle sostanze e dei rischi che il loro uso-abuso comporta
  • coinvolgere nel percorso educativo genitori ed insegnanti che spesso considerano tali problemi “lontani dal loro quotidiano”, confinandoli con un erroneo meccanismo di difesa o di negazione, in un ambito “altro da sé” o in contesti già di per sé devianti o deprivati
  • L’alcool uccide tutti i giorni molte persone
  • Non solo i beoni bevono alcool
  • Più viene sottovalutato l’alcool, maggiore è la sopravvalutazioe di sé
  • La maggior parte dei «designer drinks» sono bevande alcoliche come le altre