La nomina del referente, che può avere contatti diretti con la Polizia
La legge sulla prevenzione e il contrasto del cyberbullismo attribuisce alle istituzioni scolastiche, oltre che al Miur e ai suoi uffici periferici (UU.SS.RR.), nuovi compiti e nuove responsabilità.
Illustriamo in questa scheda le competenze dei diversi attori scolastici coinvolti (Miur, USR, Scuole) e le azioni che ciascuno di essi deve realizzare.
MIUR
Il Ministero deve adottare, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, le “Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole”.
L’adozione delle “Linee di orientamento” risponde alla necessità di dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 1 comma 1 della medesima legge, che così recita:
“La presente legge si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche.”
Nell’ambito dell’adozione delle “Linee di orientamento”, il Miur può avvalersi della collaborazione della Polizia postale e delle comunicazioni.
Le Linee di orientamento vanno aggiornate ogni due anni. Esse forniscono indicazioni relative a:
- formazione del personale scolastico, prevedendo la partecipazione di un proprio referente per ogni autonomia scolastica;
- promozione di un ruolo attivo degli studenti, nonché di ex studenti che abbiano già operato all’interno dell’istituto scolastico in attività di peer education, nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo nellescuole;
- previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti;
- un efficace sistema di governance diretto dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
USR
Gli Uffici Scolastici Regionali promuovono la pubblicazione di bandi per il finanziamento di progetti finalizzati a realizzare azioni integrate di contrasto del cyberbullismo e di educazione alla legalità. Ciò, al fine di favorire negli studenti comportamenti di prevenzione e contrasto, rendendoli consapevoli del fenomeno e della condotta da tenere al riguardo.
I progetti sono elaborati da reti di scuole, in collaborazione con i servizi minorili dell’Amministrazione della giustizia, le prefetture – uffici territoriali del Governo, gli enti locali, i servizi territoriali, le Forze di polizia, con associazioni ed enti.
Gli Uffici Scolastici Regionali pubblicano sui propri siti internet: i bandi per accedere ai finanziamenti e la loro entità; i soggetti beneficiari e i dettagli relativi ai progetti finanziati.
SCUOLE
Le scuole hanno il compito di promuovere l’educazione all’uso consapevole della rete internet e l’educazione ai diritti e ai doveri legati all’utilizzo delle tecnologie informatiche.
Nella legge si indica che la succitata educazione è trasversale alle discipline del curricolo e può concretizzarsi tramite appositi progetti, aventi carattere di continuità tra i diversi gradi di istruzione ed elaborati singolarmente o in rete, in collaborazione con enti locali, servizi territoriali, organi di polizia, associazioni ed enti.
La scuola, inoltre, nella persona del dirigente scolastico, deve informare tempestivamente, qualora venga a conoscenza di atti di cyberbullismo che non si configurino come reato, i genitori dei minori coinvolti (o chi ne esercita la responsabilità genitoriale o i tutori).
Il dirigente attiva, nei confronti dello/gli studente/i che ha/hanno commesso atti di cyberbullismo, azioni non di carattere punitivo ma educativo.
Le novità introdotte dalla legge e i compiti affidati dalla stessa alle scuole comportano delle modifiche al Regolamento di Istituto e al Patto di Educativo Corresponsabilità, di cui al DPR n. 249/1998 (rispettivamente articolo 4 comma 1e articolo 5-bis ).
Regolamento di Istituto e Patto Educativo di Corresponsabilità vanno integrati con specifici riferimenti a comportamenti di cyberbullismo e relative sanzioni disciplinari. Queste ultime devono essere proporzionate alla gravità degli atti compiuti.
REFERENTE DI ISTITUTO
La legge prevede la figura di un coordinatore delle iniziative di prevenzione e contrasto del cyberbullismo messe in atto dalla scuola. Tale figura è il referente di Istituto, come leggiamo nell’articolo 4 comma 3 della legge:
“Ogni istituto scolastico, nell’ambito della propria autonomia, individua fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo …”
Non si specifica chi deve individuare il referente e come, ma si lascia spazio all’autonomia delle singole scuole “Ogni istituto scolastico, nell’ambito della propria autonomia …”.
Il referente, come suddetto, ha il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e contrasto del cyberbullismo. A tal fine, può avvalersi della collaborazione delle Forze di polizia e delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile del territorio.
Attendiamo l’adozione delle Linee di orientamento, che forniranno indicazioni maggiormente dettagliate riguardo agli aspetti sopra trattati.
Ricordiamo, infine, che la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo rientrano tra gli obiettivi formativi prioritari indicati dall’articolo 1 comma 7 della legge n. 107/2015, come indicato esplicitamente anche nella legge del 2017.
Cyberbullismo, referenti in ogni scuola per la legge del 2017
fonte: orizzontescuola.it
Noi di Atena siamo in prima linea per il benessere e la qualità di vita dei nostri giovani e vogliamo ricordarvi che anche le forze dell’ordine, in questo caso la Polizia di stato, ci aiuta e ci affianca in questa lotta, grazie all’applicazione YOUPOL, che consente di inviare segnalazioni alla sala operativa delle questure, anche in forma anonima, se si è testimoni o si è venuti a conoscenza di episodi di bullismo, cyberbullismo o di traffico di stupefacenti.